Ex Ilva di Taranto AcelorMittal annuncia cassa integrazione per 1400 dipendenti
E’ una decisione difficile ma le condizioni del mercato sono davvero critiche in tutta Europa. Sono misure temporanee” ha commentato l’amministratore delegato di ArcelorMittal Italia Matthieu Jehl.
Cassa integrazione per 1400 dipendenti dell’ex ilva di taranto.
E’ l’annuncio fatto mercoledì mattina da AcelorMIttal motivato da una grave crisi di mercato per cui l’azienda “si trova oggi nella necessità di ricorrere temporaneamente alla Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (Cigo)”. Un provvedimento che interesserà lo stabilimento di Taranto per un numero massimo al giorno di circa 1.400 dipendenti per 13 settimane. Subito si sono sollevate le proteste dei sindacati.
” Un progressivo minor carico di ordini e di lavoro”
Un mix di fattori ha precisato ArcelorMittal Italia starebbe penalizzando l’intero settore dell’acciaio europeo determinando “un progressivo minor carico di ordini e quindi di lavoro”. “Tutti gli indicatori evidenziano un forte rallentamento del mercato e non solo nel settore automotive attualmente in calo del 10%. L’indice PMI è sceso a 47 4 nel marzo 2019 andando per il sesto mese consecutivo sotto quota 50 e raggiungendo il punto più basso dal maggio 2013”.
Emiliano: ipotesi inaccettabile
La Cassa Integrazione è una “ipotesi inaccettabile” per il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano che ha chiesto all’azienda di ritirare tutto. “Ci sono ancora 2.600 lavoratori Ilva in cassa integrazione ArcelorMittal non può aggiungerne altri 1400. Mi aspetto che dopo aver acquisito le quote di mercato Ilva Arcelor Mittal rispetti gli impegni. L’azienda infatti ha tutti gli strumenti per fronteggiare la contrazione del mercato dell’acciaio senza intaccare i livelli occupazionali dello stabilimento di Taranto. Il piano industriale va rispettato e il Governo che è garante di quel piano adesso convochi immediatamente un tavolo di verifica”. La Regione Puglia – ha concluso Emiliano – “segue questa vicenda ed è al fianco dei lavoratori”.
Le reazioni dei sindacati
“La comunicazione arrivataci da ArcelorMittal a pochi giorni dall’incontro di lunedi’ prossimo è grave inopportuna e sbagliata” ha commentato il segretario generale della Uilm Rocco Palombella “le ripercussioni ci sono anche per gli altri stabilimenti ex Ilva d’Italia dove si utilizzeranno piano di smaltimento ferie per far fronte alla riduzione dei volumi produttivi”. “Sono mesi che la Fiom chiede un incontro al Mise per una verifica degli impegni sottoscritti che diventa ancora più urgente alla luce delle decisioni comunicate oggi” ha aggiunto Francesca Re David segretaria generale Fiom-Cgil.
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